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Un'elezione calcolata

  • Immagine del redattore: Francesca M. Pedullà
    Francesca M. Pedullà
  • 31 ott 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

511 anni fa, il 31 Ottobre del 1503, esattamente tre ore dopo il tramonto, Giulio II venne eletto papa. Tale elezione al soglio pontificio non fu casuale, ma decisa su carta, grazie a calcoli eseguiti secondo criteri astrologici, volti a prevedere il successo o l'insuccesso di eventi umani. Il quadro astrale di quell'elezione rispondeva ad un disegno planetario ben definito: Sole e Luna in Scorpione, Marte, Giove e Saturno in Cancro e Venere in Sagittario, equivalente ad un uomo ambizioso fino ad agire in modo macchinoso e subdolo per sottomettere i propri nemici e sfruttarne le debolezze; un soggetto vulnerabile alle lusinghe e dal gusto raffinato, promotore di bellezza e cultura. Il destino del nuova papa è sulla volta della Stanza della Segnatura in Vaticano, fra le mani di Urania dove, su un globo trasparente è la previsione del pontificato di Giulio II. Quella dell'Astrologia è una materia molto delicata, ma non per questo poco praticata. Sin dai tempi antichi essa ha avuto il compito di aiutare l'uomo ad andare incontro al proprio destino favorevole, evitando quei giorni infausti che i romani amavano menzionare sui Libri Sibilini, come sfortunati. I pianeti infatti avevano influsso sulla natura e quindi sull'uomo, determinandone vizi e virtù, malattie e guarigioni. Cogliere la giusta congiunzione planetaria, significava sfruttare il momento migliore per il successo di un'impresa, qualsiasi questa fosse stata. Un esempio importante è il grande progetto augusteo in Campo Marzio dove, a simbolo della volontà divina, vennero messi in relazione la Meridiana, il Mausoleo e L'Ara Pacis, a esaltazione della politica del primo imperatore romano. Se l'Astrologia è stata più volte avversata dai cristiani per il suo carattere fortemente pagano, esistono dei periodi in cui godette di particolare favore. A partire dal XII - XIII secolo la relazione fra i cicli planetari, le stagioni e la natura sembrò riprendere vigore. Soprattutto nel 1400, con la famiglia Medici, l'Astrologia assunse il valore di ancella della volontà Divina, ad essa stessa sottomessa. Quello di Raffaello nelle Stanza della Segnatura non è ne il primo, ne l'ultimo esempio di oroscopo eseguito su commissione di un potente. Per menzionarne alcuni altri riporteremo quello realizzato nella Sagrestia Vecchia per volontà di Cosimo I dei Medici, quello voluto da Alessandro VI nella sala delle Sibille, quello dipinto per Agostino Chigi nella Villa Farnesina e ribadito dalla cupola di S. Maria del Popolo nella cappella Chigi ed infine, ma non ultimo nel 1500, quello nella sala dei Pontefici commissionato da Leone X. L'idea di Giulio II di calcolare la data della propria elezione, non è dunque avulsa da quel Rinascimento illuminato, sincretico e positivista che vedeva nell'indagine astrologica la via della salvezza dell'uomo davanti al destino determinato da Dio. L'oroscopo del pontefice rimane una testimonianza importantissima della cultura e dell'ambiente sofisticato della corte pontificia al tempo del Rinascimento e ben si abbina all'affresco della Scuola di Atene specchio della rinata classicità.

 
 
 
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