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Lo Spinario

Ti parlo dello Spinario.

Musei Capitolini.


È dal 1471 che un consistente gruppo di opere in bronzo provenienti dal Laterano delizia il visitatore, curioso di esplorare i Musei Capitolini. Fra le opere donate da Sisto IV al popolo romano è lo Spinario, bronzo di straordinaria bellezza che raffigura un giovane pastore seduto su una roccia e colto nell’atto di togliere una spina dal suo piede sinistro, accavallato magistralmente sul ginocchio destro. Di carattere eclettico, la statua presenta una testa di stile severo, combinata a un corpo dal carattere e dal naturalismo attribuibile al periodo ellenistico.

I molti studi conducono ad una datazione che sia attesta al III sec. a.C. , sia per la maestria nella naturalistica resa anatomica, che per il carattere intimistico tipico di una dimensione storica creatasi all’avvento dell’impero di Alessandro Magno. Con la caduta delle poleis greche, lo sguardo degli artisti cessa l’esaltazione degli eroi e si dirige a indagare le debolezze dell’animo umano, particolarmente fragile in tenera età. Il pastore con la sua spina diviene dunque simbolo della caducità e dell’incertezza della vita dove le strade possono nascondere impedimenti e spine che frenano il nostro incedere.

La copia capitolina è datata al I sec. a.C. e, fra le molteplici repliche presenti nei musei di tutto il mondo, è la più fedele all’originale.

Celebre sin dal Medioevo, ha ispirato tantissime opere fra cui il Sacrificio di Isacco raffigurato nella formella bronzea polilobata, eseguita nel 1401 da Brunelleschi per la partecipazione al concorso per la realizzazione della porta Nord del Battistero di Firenze. Oggi è una della maggiori attrazioni della collezione Capitolina e costituisce una meta obbligatoria nel percorso museale. Visitare per credere.




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